lunedì 12 agosto 2013

Il divenire dei tempi e degli eventi storici





Il problema del tempo si traduce per l'occidente nel problema stesso della storia, ossia nella situazione per la quale il carattere assolutamente nuovo degli eventi della tarda modernità inizia a reclamare una sistemazione diversa e per la quale il vecchio contenitore della storia si dimostra non più idoneo.
La storia quale creazione precipuamente umana viene così spinta ai suoi confini significanti, sedotta ed infine abbandonata dal mito del progresso e va a pagare il prezzo alto di tutte le emancipazioni reclamate nel tempo, senza potersi costituire, da sola, in maniera autonoma. Il mondo secolarizzato in balia dell'accelerazione tecnica non riesce più a definire se stesso, gli vengono a mancare parole che non sono già state bruciate da un uso fallimentare e, per quanto cerchi punti di appoggio, la storia stessa non contiene più alcuna redenzione possibile.






Infatti sin dal rinascimento, la storia è stata sinonimo di divenire teleologico, principio in funzione del quale gli avvenimenti continuavano a prodursi ed a trovare la propria cogenza foriera di ordine e significato.
Oggi invece che hanno perduto il loro valore unico ed irripetibile, il quid di evento, le stesse azioni umane si qualificano come sappiamo, solo in base alla loro utilità complessiva, al loro puro automatismo della funzione, quindi alla loro assoluta ed arbitraria anticipabilità o posticipabilità.


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